Elisabetta Romanelli, nata a Udine nel 1960, esercita la libera professione di medico veterinario per piccoli animali. Da alcuni anni si dedica alla fotografia naturalistica informale iniziando quasi per caso a scattare fotogrammi * durante le passeggiate che fa giornalmente con il suoi cani nella campagna friulana. Sollecitata ad approfondire questa passione viene incoraggiata dall’artista friulano Virgilio Forchiassin, designer di professione e studi di nuovo linguaggio pittorico non tradizionale.
Selezionata per il premio internazionale Biennale d’Arte di Asolo 2012. Selezionata per la Rassegna Artistica Internazionale Arteggiamoci a Roma 2012.
Nel 2016 collabora con riprese in FVG alla realizzazione e pubblicazione del documentario Jazz Border per la casa editrice HAZE.
Quasi per caso mi sono accorta di avere un terzo occhio, si poteva vedere più nei dettagli quello che l’occhio captava come un riflesso, una luce, che da lontano mi incuriosiva. Avevo una fotocamera presa forse con qualche raccolta punti del supermercato. In passato avevo fatto e sviluppato foto in camere oscure artigianali. E’ nata una passione, una ricerca dei dettagli, ho utilizzato prima una Fuji Film Fine pix S2500 Hd, poi sono passata ad una CanonEos550 D reflex con un teleobbiettivo 70-300 e mi son dotata di un cavalletto. Ho scoperto un mondo sconosciuto. Avere un teleobiettivo è come avere un terzo occhio, vedi cose che non vedresti, l’occhio capta la luce, guardi se ti piace, se ti piace vedi. L’acqua è come uno specchio, le immagini sono rovesciate e fantastiche.
* I file immagini di questo sito sono originali
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Note: Un particolare ringraziamento a Giovanni Corsi per preziosa collaborazione e supervisione tecnica.
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